’è chi sostiene che…
“La galera è indispensabile per garantire una vita sicura”
“È necessario punire chi viola la legge”
“Le prigioni ci preservano dalla violenza”
Noi, al contrario, crediamo che il carcere sia uno dei frutti peggiori di questa società
La galera è indispensabile per garantire una vita sicura ai ricchi e ai privilegiati
La punizione tocca solo ai più poveri
Le prigioni sono la massima espressione della violenza legale esercitata dallo Stato
Non si può parlare di carcere senza fare riferimento al tipo di società in cui ci troviamo a vivere, obbligati a rispettare regole decise dall’alto, in questa repubblica dove la sovranità popolare è solo una favola raccontata dai politici durante i periodi pre-elettorali. Nella realtà le ragioni dei lavoratori, dei senza documenti, della gente che si oppone alla costruzione di una discarica vicino alla propria casa, dei tanti che non sono d’accordo con i grandi progetti decisi nelle stanze del potere e degli interessi miliardari non vengono mai ascoltate. E le proteste sempre più spesso finiscono per essere represse dall’intervento della polizia.
Le leggi stabilite da pochi ci dicono qual è il comportamento da tenere, quello che è giusto e quello che è sbagliato fare in società.
Se sei un poveraccio, magari senza lavoro o con una pensione da fame, non ti è consentito rubare nemmeno un pezzo di pane al supermercato; se invece sei una banca che sta per fallire dopo aver fregato i soldi di centinaia di piccoli risparmiatori, lo Stato troverà il modo per aiutarti dimenticandosi della gente truffata.
Se sei uno straniero che scappa dalla guerra e dalla fame per cercare fortuna in Italia, troverai “accoglienza” tra militari e sbarre nei Cie o andrai a finire direttamente in carcere perché i signori al potere hanno deciso che tu sei una persona illegale; se invece sei un imprenditore italiano che ha deciso di chiudere le sue aziende in Italia per riaprirle in paesi extra-europei per poter arricchirsi sempre di più, lasciando i tuoi vecchi operai senza lavoro e sfruttando più che puoi gli operai di un altro paese, lo Stato ti concederà aiuti finanziari e fiscali.
Se sei un comune tossico o un consumatore occasionale rischi di farti della galera o di perdere patente, macchina e magari anche lavoro; se invece ti chiami Agnelli e passi le tue serate a coca e sesso a pagamento, il tuo comportamento sarà perdonato e la tua punizione sarà un soggiorno a cinque stelle in una clinica di disintossicazione in Svizzera, tra le montagne e l’aria sana.
La legge non è il frutto di un libero accordo tra noi e chi governa, ma è l’imposizione di una cerchia di privilegiati su tutti gli altri. Il carcere è la loro arma di ricatto più potente e crudele: se non rispetti le nostre regole ti toglieremo il tuo bene più prezioso, la libertà, e mortificheremo la tua dignità rendendoti schiavo di un regolamento carcerario ancora più ingiusto e arbitrario delle leggi subite fuori dalle mura.
Nelle carceri italiane abbiamo i nostri cari, parenti, amici, compagni. Ad oggi i detenuti sono più di 70 mila, la maggior parte di loro sono dentro per reati legati alla droga, alla clandestinità e alla recidiva. Il sovraffollamento è diventato emergenza da risolvere al più presto, visto che la popolazione carceraria monta rapidamente di pari passo alla crisi economica che ci affama. Il governo ha pensato quindi di costruire 11 nuovi istituti di pena e 20 padiglioni da accorpare a quelli già esistenti, preparandosi per tempo a contenere le potenzialità di ribellione e di risposta collettiva che potrebbero scaturire da questa situazione di miseria.
Alla Dozza attualmente ci sono 1.150 detenuti, contro una capienza di 480. Ci sono in media tre persone in celle di 11 metri quadrati. Il 65% della popolazione carceraria è composta da stranieri, tra comunitari ed extracomunitari. I tossicodipendenti sono 225. Le medicine di prima necessità devono essere acquistate all’esterno e a spese dei detenuti, la carta igienica è a pagamento.
Sin da maggio in numerose carceri italiane, e anche a Bologna, sono in molti ad aver intrapreso forme di protesa contro il sistema carcerario e lotte per rivendicare migliori condizioni detentive. Come sempre con l’arrivo dell’estate il peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie e il sovraffollamento andranno a gravare su una situazione già insostenibile.
A FIANCO DEI DETENUTI CHE IN CARCERE CONTINUANO A PROTESTARE CONTRO LE CONDIZIONI DISUMANE IN CUI VENGONO TENUTI e CONTRO CHI LI TIENE RINCHUSI
FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA SOLIDARIETÀ AI DETENUTI DELLA DOZZA
IL MONDO CHE VOGLIAMO NON HA BISOGNO DI NESSUN CARCERE
MERCOLEDÌ 29 GIUGNO ORE 20.00
SAREMO DIETRO LE MURA DEL CARCERE CON MUSICA E MICROFONO APERTO PER PERMETTERE A TUTTI, AMICI E PARENTI, DI PORTARE UN SALUTO E SOSTENERE I DETENUTI
Anarchici Solidali
http://www.informa-azione.info/bo_sosteniamo_le_proteste_dei_detenuti_del_carcere_della_dozza_per_la_libert%C3%A0
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