martedì 28 giugno 2011
1 Luglio Dieci anni dopo quel luglio genovese. Proiezione, dibattito e concerto
VENERDI’ 1 LUGLIO 2011
FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA -VIA BALBI 4 - GENOVA
ore 17.00
Presentazione e proiezione di DETOUR
la canaglia a Genova. Ovvero come accadde che a Genova, venerdì 20 luglio 2001, un'imprevedibile deriva abbia trasformato una farsa annunciata in sommossa reale
ore 18.30
Dibattito pubblico
per una mobilitazione in vista del decennale del G8 genovese
ore 21.00
Cena Vegan, buffet musicale
ore 22.00
Concerto, combat rap
A BREVE MAGGIORI INFO SUI GRUPPI
Sono ormai passati 10 anni da quando Genova è insorta contro questo mondo. La rivolta di quel luglio nelle strade portava con sé tutta la rabbia e il sentimento di rivalsa che in più occasioni si sono rivisti in molte città d’Europa durante tutto l’anno passato.
Il mese prossimo, dopo 10 anni, i soliti politicanti avvoltoi e sindacalisti opportunisti si ritroveranno nella nostra città per celebrare la loro versione, da sempre revisionista, di quelli che vengono universalmente banalizzati come i “fatti di Genova”. Al contrario, chi cova ancora desiderio di libertà, non può far altro che ricordare quei giorni come un fuoco ardente della lotta contro questo sistema di sfruttamento, devastazione e alienazione. Mai come oggi, quando l’ennesimo attacco del capitalismo alle classi subordinate ha condotto alla riacutizzazione del conflitto sociale, dopo che le sommosse di Roma, Londra, Atene e di gran parte del Maghreb hanno riportato agli occhi di tutti le immagini della collera di migliaia di giovani.
Le contraddizioni insite nel sistema in cui viviamo, le condizioni precarie di vita dettate dalla globalizzazione, dal profitto e dall’autoritarismo, già messe in discussione nel luglio 2001 a Genova, in questi anni non hanno fatto altro che peggiorare l’esistenza della gran parte di una popolazione più o meno cosciente della propria condizione di schiavitù. L’aziendalizzazione dell’università pubblica, i contratti a progetto e a tempo determinato, i licenziamenti, le concertazioni e i patti sociali per ridefinire a favore dei padroni le condizioni del ricatto lavorativo; le grandi opere e le privatizzazioni; lo spauracchio delle crisi finanziarie e territoriali per creare uno stato d’emergenza permanente, uno stabile assetto di guerra esterna e interna che travalica i confini della finzione democratica, e l’alienazione mediatico-strutturale dei rapporti sociali non sono però ancora riusciti a sopire definitivamente gli animi, incontrando invece nuove sacche di resistenza.
E’ soprattutto per questi motivi che, ripensando a Genova 2001, sentiamo, in cuor nostro, che soltanto una generalizzazione di situazioni simili, e mai nessun tribunale né qualsiasi riconoscimento pubblico, potrà rendere giustizia alla rivolta e alla morte di Carlo Giuliani.
MAGGIORI INFO SU http://liguria.indymedia.org/node/7459
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento