mercoledì 16 marzo 2011

19 Marzo Presentazione di Les Roman Des Nos Origines al Grimaldello Genova it

Sabato 19 marzo, h.17
presso IL GRIMALDELLO
in via della Maddalena 81r - Genova

presentazione con i curatori dell'edizione italiana di

GILLES DAUVE'(JEAN BARROT)

LE ROMAN DES NOS ORIGINES.
ALLE ORIGINI DELLA CRITICA RADICALE
Edizioni Quaderni di pagine marxiste, 2010

“Parlare di comunizzazione, significa affermare che una futura rivoluzione non potrà avere alcun senso di emancipazione, né alcuna possibilità di successo, se non avviando fin da subito una trasformazione
comunista della realtà a tutti i livelli – dalla produzione del cibo al modo di mangiarlo, passando per il modo di spostarsi, di abitare, di apprendere, di viaggiare, di leggere, di oziare, di amare, di non amare, di discutere e decidere del nostro avvenire etc. “Comunizzare” non significa rendere gratuito e disponibile per tutti, ciò che già esiste, dal telefono cellulare alla centrale nucleare, dalla casa della cultura fino alla panetteria giù all’angolo. Se così fosse, noi conserveremmo questi mezzi e questi luoghi di produzione e di consumo, semplicemente epurandoli del loro carattere mercantile: la nostra vita sarebbe la stessa, soltanto senza il denaro, il padrone e lo sbirro. Comunizzazione significa, al contrario, trasformazione; a cominciare, come si diceva negli anni Settanta – ben prima che l’ecologia e la «decrescita» diventassero di moda – dalla “chiusura di metà delle fabbriche”. Un tale processo
non sostituisce, ma accompagna e rafforza, la distruzione necessariamente violenta dello Stato, e di tutte le istituzioni politiche preposte alla difesa della merce e del lavoro salariato. Questa trasformazione, su scala
planetaria, si estenderà indubbiamente sull’arco di una, o più, generazioni. Ciò non implica, tuttavia, che si debbano creare preliminarmente le basi di una società futura, destinata a instaurarsi soltanto dopo una più o meno lunga fase di “transizione”. La comunizzazione non prevede prima la presa (o, se si vuole, la distruzione) del potere politico, e poi il rovesciamento dei rapporti sociali; essa è l'esatto contrario di quel che esprime la formula enunciata, nel 1921, da Victor Serge, all'epoca ancora bolscevico, per cui “ogni rivoluzione è sacrificio del presente all'avvenire”. Per dirla in termini positivi, come scrisse Ursula K. Le Guin in Quelli di Anarres non si tratta soltanto di fare la rivoluzione, ma di essere la rivoluzione”.

Apparso sul primo numero della rivista francese «La Banquise», nel 1983, Le Roman de nos origines costituisce un primo tentativo di risalire alle radici storiche e teoriche di quella prospettiva radicalmente comunista che
va sotto il nome di critica radicale, alla luce di un bilancio delle principali correnti rivoluzionarie del passato e dei grandi movimenti sociali che, lungo l’arco del Novecento, hanno scosso la società capitalistica, in Francia e nel mondo intero. Ne pubblichiamo qui, in traduzione italiana, alcuni estratti, corredati da un ampio apparato
critico e bibliografico, e accompagnati da altri due testi – anch’essi finora inediti – di Gilles Dauvé e Karl Nesic: "Dalla Sinistra Comunista alla «comunizzazione»" e "Comunizzazione, ma…" Le Roman de nos origines non ha nulla a che spartire con i cascami dei partiti nazional-comunisti, cioè con le chiese maoiste e trotskiste di diversa osservanza che animarono la scena politica nella seconda metà del secolo scorso. Il libro analizza criticamente gli apporti teorico-pratici delle principali tendenze della Sinistra comunista che, fin dai primi anni Venti, seppero scorgere e analizzare il riflusso della Rivoluzione russa; di Socialisme ou Barbarie e dell’Internazionale Situazionista, che ne raccolsero l’eredità; e infine delle minoranze radicali che, sull’onda del Maggio ’68, in Francia e in altri paesi, ne tentarono una
sintesi/superamento.

per maggiori info: www.spazio-di-documentazione-il-grimaldello.noblogs.org
grimaldelloge@libero.it

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