venerdì 22 aprile 2011

Gruppo MARCUSE – La miseria umana della pubblicità (Eleuthera 2006)


vigoroso movimento anti-pubblicità che si è reso protagonista di imprese di sabotaggio e boicottaggio a danno delle installazioni pubblicitarie nelle metropolitane e in altri luoghi pubblici. La protesta ha unito studenti, militanti, professori, lavoratori di tutti i generi, all’insegna di un disgusto collettivo e spontaneo per l’inquinamento pubblicitario, per lo squallore umano e culturale ad esso sotteso. Nel 2004 viene dato alle stampe “De la misére humaine en milieu pubblicitaire” (La miseria umana della pubblicità”) a firma del Gruppo M.A.R.C.U.S.E. (Movimento Autonomo di Riflessione Critica ad Uso dei Sopravvissuti dell’Economia), considerato un po’ il manifesto di quell’esperienza; il saggio è stato tradotto e pubblicato in Italia da Eleuthera nel 2006. Dal retro-copertina: “Siamo sottoposti ad un bombardamento quotidiano di migliaia di messaggi pubblicitari che hanno ridotto lo spazio pubblico ad un catalogo pubblicitario. Il budget mondiale del settore supera ormai i cinquecento miliardi di euro. Perché tanto denaro, tanto talento, tante energie sono consacrati alla pubblicità? Perché la crescita infinita è essenziale per l’economia capitalista! Compito strategico della pubblicità è trasformare la propaganda industriale in voglia di consumare e consentire l’attuale bulimia di merci. Fino ad invadere, e stravolgere, alcune sfere vitali della società come i media, la salute e la stessa democrazia (“l’atto elettorale è un atto di consumo come un altro”, affermano i pubblicitari)”. Il libro (al quale faccio ben volentieri pubblicità, ah,ah,ah!…) cerca di mettere in luce tutti i sordidi meccanismi che muovono il mostro-pubblicità, evidenziandone i risvolti, svelandone i retroscena. L’industria pubblicitaria, strumento con il quale le grandi multinazionali mirano a scatenare nel consumatore il feticismo della merce e dei marchi, plasmandone i gusti e i sogni, viene dipinta per ciò che realmente è: una fabbrica di illusioni e di menzogne che assoggetta a sé il mondo della produzione, dell’informazione e della cultura. "Nel mondo sociale degli invidiosi e nel regno caduco dei capricci" che è il consumismo, la pubblicità è ben altro che un neutro “consiglio per gli acquisti”: è uno strumento di dominio dei bisogni, dei desideri e dell’immaginario dei consumatori. Come spiega un addetto ai lavori: “La pubblicità ci aiuta a mantenere le masse insoddisfatte del loro stile di vita, scontente della bruttezza che le circonda. I clienti soddisfatti non sono fruttuosi come quelli frustrati”. Scaricabili da qui sotto i primi due capitoli (in formato .pdf) de “La miseria umana della pubblicità”. Il resto acquistatelo in libreria!

>>> Download estratto de “La miseria umana della pubblicità” [Pag. 22-46] (.pdf – 5,8 mb.)

http://www.mediafire.com/?shfmynnqnym

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