lunedì 4 aprile 2011

8 Aprile IL COLONIALISMO NON E' FINITO Napoli it

Venerdi 8 aprile - alle ore 17.30 circa
presso la Libreria e Biblioteca 7 mari,
Via Sant Anna dei Lombardi 16 - 80132 - Napoli

Dibattito sul tema "il colonialismo non è finito"
per condannare la vergogna dei CIE e delle leggi razziali vecchie e nuove, nonchè gli interventi coloniali.

Le rivolte in Tunisia ed Egitto contro la miseria e la dittatura, e la solidarietà di regimi come quello italiano e francese, ai regimi al potere nei due paesi, sottolineano ancora una volta la dipendenza coloniale dei regimi dei primi, a partire dalla gestione delle risorse nazionali e proseguendo con la gestione poliziesca della migrazione.
La propaganda razzista europea vuole far credere al proletariato nazionale che africani, asiatici e sudamericani stanno invadendo l’europa con propositi minacciosi (in particolare i musulmani ovviamente), ma la miseria che spinge ad emigrare americani, africani e asiatici è la conseguenza del colonialismo antico che si rinnova ancora oggi con l imposizione di dittature, e con la rapina delle risorse di quei paesi.
Nel giorno della memoria molti si chiedono ipocritamente da dove sia spuntata la ferocia nazifascista, come se si trattasse di un evento improvviso.
Così non è. La ferocia nazifascista ha le sue origini nella benedizione vaticana degli eserciti criminali inviati alle crociate, nella benedizione dei roghi degli ebrei e delle cosiddette streghe, nella deportazione di oltre 40 milioni di africani molti dei quali morti durante il viaggio come tanti immigrati muoiono anche oggi sulle carrette del mare.
La prima legge razziale è del 1511 contro gli ebrei, ma ancora oggi, dopo quelle nazifasciste degli anni 30, l’ europa vota e approva leggi razziali, come gli accordi di Schengen, le leggi Turco-Napolitano e Bossi-Fini.
La creazione dei CIE, se non ha come finalità lo sterminio, come la avevano i campi di concentramento nazifascisti, ha però una logica punitiva nei confronti di persone che non hanno commesso altro reato che quello di fuggire alla morte probabile provocata da miserie e guerre, nell’interesse del capitalismo.
La privazione della libertà per la sola mancanza di un permesso di soggiorno, invenzione già in se contraria ai diritti umani, è aggravata dalle violenze subite dalle donne e dagli uomini
rinchiusi nei Centri di Identificazione ed Espulsione, violenze fisiche e psicologiche che colpiscono persone indifese, perche alla mercè dei loro carcerieri.
Un nuovo cavaliere ha ridotto il parlamento ad un bivacco di delinquenti, assunti come portaborse e comprimari e difesi con autoassoluzioni in parlamento, ma la cosiddetta opposizione parlamentare non contesta le nuove leggi razziali che ha contribuito a far nascere, ne la demolizione dei diritti dei lavoratori italiani e stranieri, essa trema al pensiero che la protesta sociale e politica possa spazzarla insieme al partito del cavaliere golpista.
Contro ogni forma di colonialismo e di dittatura,
e per la chiusura dei CIE

Non sono stati invitati partiti.

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