giovedì 10 novembre 2011

12 november-Presentazione del libro "Vita di un bandito" a Milano it

Il 27 febbraio 1958 un commando di uomini determinati da l’assalto al furgone della Banca Popolare di Milano.
Una dura che passerà alla storia come “la rapina di Via Osoppo”.

“VITA DI UN BANDITO” è l’autobiografia di uno dei protagonisti della rapina.

SABATO 12 NOVEMBRE 2011 ore 15.30

Associazione Culturale
La Mandragola
Via Bramantino,
davanti al civico 9

Presentazione del libro di Luciano De Maria,
VITA DI UN BANDITO

Parteciperà un membro della banda delle tute blu.

ore 19 piccolo aperitivo


Il 27 febbraio 1958 alle ore 9.00 è fissato l’appuntamento in via Osoppo, angolo via Caccialepori per la banda delle tute blu che passerà alla storia per l’assalto al furgone della Banca Popolare di Milano. La rapina frutterà 590 milioni di lire.
Luciano De Maria, uno dei protagonisti della dura nonché autore del libro, si è spento improvvisamente nel dicembre 2010. Nella sua autobiografia, attraverso ricordi personali, immagini e materiali giornalistici d’epoca, ripercorre tutta la sua vita.
Un lungo viaggio in cinquanta anni di storia criminale italiana tra rapine e locali notturni.

Con Nicola Erba, uno dei curatori del libro, percorreremo insieme i minuti dell’operazione contestualizzando l’epoca dei fatti.


audio intervista con radiocane


Il 27 febbraio del 1958 in via Osoppo a Milano viene messa a segno la prima grande rapina ad un portavalori realizzata in Italia. Quell'evento rappresenta un passaggio di discontinuità rispetto alle abitudini criminali dell'epoca e anticipa la stagione dei "grandi colpi" e delle batterie, mostrando il "salto" di una malavita che stava cambiando insieme alla città.

In una lunga intervista con Arnaldo, uno degli ideatori della rapina, ripercorriamo le storie della Milano del tempo non con gli occhi storicopolizieschi dei cronisti di "nera" ma con quelli avventurosi di un bambino che nasce in un quartiere popolare, precisamente sul marciapiede di piazzale Loreto dove rischierà poi più tardi di venire fucilato, e cresce in un ambiente di periferia povero, chiassoso, vivace, schiacciato sotto il tallone del fascismo e affascinato dalle storie e dalle canzoni della malavita.

Una narrazione dal "basso" , quella di Arnaldo, che ci restituisce le verità di una Storia vissuta dalla "strada", tra i giochi, le osterie e la caccia alle lucertole, mentre colonne di ustascia transitavano per la città e le cantine diventavano piccoli arsenali.

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