venerdì 15 aprile 2011

16 Aprile 18 Maggio THE NEW LOST GENERATION (group show)


Jennybird Alcantara, Alessandra Amici, Dan Barry, Ciou, Luciano Civettini, Edward Robin Coronel, Matt Dangler, Bob Dob, Mark Gleason, Handiedan, Teiji Hayama, Mari Inukai, Andy Keohe, Miran Kim, Tara Krebs, Edith Lebeau, Daniel Lim, Lisa Petrucci, Gail Potocki, Nerea Pozo, Prunelle, Michael Pukac, Dan Quintana, Karine Rougier, Rubenimichi, Mari Syring, Yoko Tanaka, Ania Tomicka, Yosuke Ueno, Christopher Umana
dal 16/04/2011 al 18/05/2011


Se l'arte contemporanea si caratterizza per qualcosa, si caratterizza per il suo siderale distacco dal dibattito culturale della società nella quale si trova a operare. Non si parla qui dell'umiliante motteggio «quello lo so fare anche io» che tanta incultura ha regalato al mondo, ma della diffusa e concreta incapacità del sistema dell'arte di misurarsi con la sua epoca.

Mondo Bizzarro Gallery ha da tempo intrapreso un percorso nel mondo dell'arte ipercontemporanea, esplorando culture, aprendo il dibattito, portando sugli scudi campioni e outsider, lanciando il sasso dell'underground nello stagno della modernità.
Da questa esplorazione la galleria è tornata con una proposta seducente di artisti «mai visti» che affrontano la tela senza il ridicolo timore di essere gettati in pasto agli squali del post concettuale.

THE NEW LOST GENERATION non urla, ma sussurra: la delicatezza, la fascinazione e la grande storia dell'arte. Se la prima «Lost Generation» era composta da quegli scrittori americani come Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald e Thomas Eliot che avevano trovato riparo in Francia, dopo gli orrori della Prima Guerra Mondiale, ora una nuova generazione perduta si affaccia all'orizzonte, scacciata dal tempio dell'elitismo a tutti i costi, per approdare presso lidi sicuri.

È un «ritorno all'ordine» dopo le grandi abbuffate rivoluzionarie della fine del Novecento? Non proprio. Di rivoluzioni non se ne sono viste, se non una: il bluff del Valore, dove quotazioni e numeri e listini e acquisti milionari e aste e petroldollari e nuovi ricchi e mafia russa e mercati emergenti hanno letteralmente strappato il dibattito culturale all'unica cosa che davvero ci preme: gli artisti e quello che producono: l'arte.

Dunque ritorno all'ordine sia: della propria coscienza, della propria capacità di definire ciò che è bello e ciò che è giusto, della scala di valori che ci appartiene e ci definisce in quanto umani. Di quanto di orribile c'è stato, sappiamo tutto: continuiamo a salpare verso l'orizzonte.

http://www.mondobizzarrogallery.com/exhibitions.asp?ID=96

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